Immersione: navigare la tristezza

Prosegue da Musaica: l’eco della gioia

La lettura di uno scritto cambia clima al contesto, e l’ascolto di un brano musicale inserisce i partecipanti in un tempo diverso. Le luci si spengono, si accendono fari blu. Il silenzio regna padrone. I pensieri iniziano a fare silenziosamente rumore e vengono trascritti con la cera su strisce di carta bianca. Ciò che è intimo, privato e riservato si concretizza invisibile ai più e viene coperto, nascosto, celato da pennellate di blu. I propri messaggi trovano riparo all’interno di bottiglie pronte ad accoglierli tra le onde di un movimento rassicurante: ispirati dalla musica, le mani ondeggiano, le acque cullano, le parole si diffondono e tingono l’ambiente di blu. Ma la bolla che avvolge è una condizione provvisoria, bisogna emergere ed uscire dall’apnea: un rituale risveglia dal torpore e consente di liberarsi da questa condizione di chiusura.
Nello spazio di un singolo incontro, il laboratorio pone il gruppo di fronte alle proprie emozioni in maniera efficace, ma può anche inserirsi all’interno di un percorso, del quale questa esperienza diventa tappa intermedia.

(Rivolto a ragazzi e ragazze delle scuole secondarie di I e II grado)
Segue Ombre tascabili: affrontare la paura

Ideato insieme a Erica Elia (logopedista e musicoterapeuta).

Testo di Stefano Sorgente

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