Ombre tascabili

Trovarsi soli nella stanza, senza certezze. Guardarsi in faccia e non capire, ridere e non capire. Tutto è pronto, scritto nero su bianco, ma muoversi è difficile, iniziare è difficile…senza certezze. Il blocco si scioglie con l’aiuto dei conduttori, le indicazioni all’improvviso si fanno semplicemente chiare. Ma è solo l’inizio. Una alla volta, le paure si fanno condivise, sonore, e l’aria si riempie della musica echeggiante di strumenti che compongono reverie. Poi un velo, un passaggio, il buio. L’ignoto attende. Corpi ciechi procedono, si affidano, si spostano e si sollevano, guidati da mani sconosciute. Quando tutto si riaccende, l’ambiente è familiare e il peggio sembra passato: i passi alla ricerca del coraggio sono stati mossi. È stato chiesto di mettersi in gioco e la fiducia ha soffiato sulle azioni. La paura non è passata, i timori non svaniscono e ricompaiono scritti. Annerirli non basta, cancellarli non si può. Improvvisamente appare lampante che la paura può solamente essere affrontata: insieme è più semplice. Il viaggio conduce alla consapevolezza. Tutto assume un altro peso, le dimensioni delle cose mutano: il foglio si accartoccia, la pagina si fa piccola, misera e insulsa; come carta straccia la paura si ridimensiona. Oramai in formato tascabile, ogni recondito timore si conserva e ci accompagna. Bisogna imparare a conviverci.

Ideato insieme a Erica Elia (logopedista e musicoterapeuta).

Testo di Stefano Sorgente

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