Mondo Croma

Giocando sulla libera associazione che un dato termine può suggerire, possiamo guardare a Croma come a un mondo, a una complessità e a una varietà di pensieri e di contenuti, di intenti, di attività, di tecniche e di linguaggi artistici; al contempo l’associazione è parte del mondo e immersa nel mondo: abbiamo ben chiaro il contesto attuale nel quale viviamo, operiamo, e quanto e come esso ci modifichi. Di conseguenza abbiamo ben presenti i modelli dai quali siamo culturalmente “dipendenti” e sui quali vi è necessità di intervenire. Inizia così il viaggio: nasce Mondo Croma.

La Sagra della Madonna del Pilastrello di Bresso, con il rispettivo coinvolgimento delle associazioni e delle realtà del territorio, ha segnato il punto di ripartenza delle nostre attività: è tornata la musica nell’aria, è ricomparso il colore nelle strade. Il tema della festa era appunto legato al nostro pianeta, al viaggio, nello specifico quello missionario, con un pensiero e un rimando ai celebri versi de L’infinito di Leopardi, del quale ricorre il duecentesimo anniversario. Con questo sguardo proiettato sul mondo osservato e vissuto ci siamo aperti al coinvolgimento, allo scambio, per certi versi “interculturale”. La nostra associazione fin dalle sue origini si è posta l’obiettivo di esportare la musica e l’arte, di diffondere e promuovere questi universi, per arrivare a tutti, perché tutti possano farne esperienza, riscoprendo potenzialità creative proprie di ogni uomo, donna e bambino.

Per questo motivo Croma è stata porto di attracco e agenzia di viaggio per atterrare nella terra dell’arte e per contribuire a creare un mondo possibile solo tramite la partecipazione e l’interazione di tanti, di tutti. I passanti, i “non addetti ai lavori”, hanno avuto la possibilità di darsi da fare, di mettersi all’opera, di sporcarsi le mani per creare un mondo condiviso, un’identità plurale, risultato e somma di azioni. Prima ancora però, i visitatori ci hanno donato la loro vicinanza, la loro presenza, il loro tempo, la loro curiosità e fiducia. Si è creata una dinamica di scambio sociale produttiva e fiorente, analoga a quella che avviene tramite il viaggio e l’interazione pacifica delle civiltà, dei popoli, delle persone. Il confronto parlato, la conoscenza, il lavoro fianco a fianco, il piacere di condividere un luogo, un tempo e un’attività, ci ha reso tutti un po’ più viaggiatori, un po’ più stranieri, un po’ più ospiti, ma anche un po’ più accoglienti. La festa e le proposte creative ci hanno consentito di essere tutti un po’ più aperti all’incontro con l’altro. Così, la “xilografia sintetica”, la stampa di timbri con i colori tipici della geografia fisica, l’esperienza musicale libera ed emozionante, la conoscenza interpersonale, hanno originato un nuovo mappamondo, una nuova realtà: è nato il Mondo Croma, uno spazio e un’esperienza che è immagine di tutti, operatori e fruitori, artisti, musicisti e persone di ogni tipo, grandi e piccini, diversamente abili e non. Sotto i nostri gazebo sono stati allestiti dei pannelli di polistirene colorati di azzurro, uno spazio fisico vergine che attendeva solo l’emergere di nuove terre. La visita da parte degli esploratori della festa ha fatto il resto. I timbri messi a disposizione, una stampa dopo l’altra, con il rispettivo toccarsi vicendevolmente, ibridandosi hanno smesso di essere rimando di strumenti musicali per divenire solidi continenti. Un’attività semplice ha reso grande il mondo.

La crescita è avvenuta sotto tutti gli aspetti: anche nel numero la nostra associazione è cresciuta, portando sul campo nuovi volti e nuove figure, nuovi sguardi, nuovi sorrisi, che aggiungono competenza e prospettiva al lavoro di questi primi anni.

Il contesto ha suggerito l’intervento; l’azione ha rielaborato il contesto. Questo fanno l’arte e la musica, questo fa Croma: l’attenta osservazione e l’interazione con le realtà che ci circondano sono fonte di ispirazione per laboratori e percorsi nei quali fare esperienza di sé, delle dinamiche sociali e della materia propria del mondo tramite linguaggi e tecniche creative, per agire su noi stessi e sulle cose, riscoprendo e producendo valore, generando trasformazione personale proficua.
Si riapre perciò una finestra sul giardino delle arti, sul mondo di questi linguaggi, poesia continua che passa dal contatto reale con la materia. Ricomincia e prosegue il viaggio di trasformazione e di crescita, tramite i suoni e i colori.

Testo di Stefano Sorgente

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