Riassunto
Un laboratorio alla scoperta delle dinamiche sociali nel quale apprendere la cura di sé, e uno sguardo attento all'altro e alla salvaguardia del nostro pianeta, mediante l'incontro generativo con la materia che si trasforma.
- Arte + sperimentazione sonora
- 8+ incontri*
- 7-11 anni, bambini e bambine della Scuola Primaria
*[N.B. la durata di un percorso è parte integrante della qualità del processo; in caso di lunga durata di un percorso la motivazione dei partecipanti può risentirne. Come Associazione Croma proponiamo un massimo di 4-8 incontri, che possono essere prolungati su richiesta].
Il percorso laboratoriale pone al centro la bellezza dello scoprirsi in relazione con gli altri all’interno del mondo che abitiamo, con l’obiettivo di sensibilizzare e stimolare nei bambini e nelle bambine una giusta attenzione e cura nei confronti di se stessi, degli altri e del nostro pianeta. La tematica viene sviluppata e approfondita in maniera differente attraverso diverse tecniche artistiche e attività di sperimentazione sensoriale e sonora.
La ricerca è all’ordine del giorno. La materia nelle mani dei partecipanti muta e si trasforma, risuona, ricorda, evoca e rimanda a luoghi e sensazioni. Diventa occasione di scoperta e riscoperta della corporeità, delle proprie possibilità, aiutando a vivere il tempo e lo spazio che abitiamo. L’impronta rende visibile una presenza e una partecipazione; l’unione di segni ci pone in relazione.
Si diventa creatori di cieli e di mondi, del proprio territorio, da plasmare e modellare secondo il proprio gusto, per riscoprirsi parte di un qualcosa di più grande e fare i conti con i limiti e con l’altro. L’incontro richiede ascolto. L’azione del singolo incontra quella dei compagni, in un incontro-scontro che può generare novità.
Il laboratorio porta i partecipanti a fare esperienza dell’altro e delle dinamiche sociali attraverso la pratica manuale e la modellazione, in un processo di scoperta continua e di cambiamento costante reciproco, tra i suoni e i colori del mondo.
Testo di Rebecca Paissoni e Francesca Mamotti